San Cassiano | admin
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Presentazione del libro “Correre è la risposta” di Ivana Di Martino, edizioni Sperling & Kupfer. In collaborazione con libreria Le Mille e Una Pagina.

Ivana Di Martino, 47 anni, moglie, mamma di tre figli, corre da quando aveva 11 anni. Resistenza, impegno, sudore ma anche tanta energia e libertà mentale: ecco che cosa le regala la corsa. Poi Ivana scopre che il suo cuore ha dei problemi e deve essere operata. Dopo l’intervento ricomincia a correre, contro tutto e contro tutti, e dal 2013 decide di farlo a scopo benefico. Diventa famosa per le sue imprese impossibili e per la sua voglia di aiutare gli altri. Nel 2016 ha corso 909 chilometri in 13 giorni, da Milano a Bruxelles, per portare un messaggio speciale alla Commissione Europea, a favore dei bambini sotto la soglia di povertà, per conto del Banco Alimentare. Nel 2017 ha concluso il giro del Monte Bianco, con un dislivello di ottomila metri, in 83 ore (meno delle 90 preventivate). Un’impresa mai riuscita prima. Ma Ivana non è solo un’invincibile ultrarunner, è anche una donna che come molte ha perso occasioni, persone amate, opportunità e come tante si è sentita fragile e sola, delusa e sconfitta. Ma ogni volta si è ripresa la voglia di vivere facendo la cosa che ama di più, l’unica che la fa sentire libera, forte, invincibile: la corsa. Il suo è un racconto che unisce adrenalina a dolcezza, scenari mozzafiato a momenti di vita quotidiana, in cui la resilienza diventa il fattore vincente che aiuta chiunque a superare tutti gli ostacoli e a realizzare i propri sogni.

L’AUTRICE
Ivana Di Martino (Monza, 1970) ha iniziato a correre a 11 anni nel Parco di Monza. Dopo il matrimonio con Marcello, il trasferimento a Milano, la carriera in azienda e l’arrivo di tre bambini, la battuta d’arresto dovuta a un intervento al cuore. Ricomincia a correre e dal 2013 sposa la sua passione per la corsa con maratone e ultramaratone a fini benefici e sociali. Oggi è coach professionista e fa parte di Allenarsi per il futuro, un progetto di orientamento professionale dedicato agli studenti delle scuole medie, superiori e dell’università. Conduce, insieme a Silvio Lorenzi la trasmissione Personal Best su Radio24

A trentanove anni quasi quaranta, Massimo si ritrova alle prese con gli inevitabili bilanci della fatidica soglia degli «anta». Senza farsi prendere dal panico, decide di mettere in atto una filosofia tutta sua e inaugura il nuovo anno guardando la vita in maniera diversa: facendo attenzione a frammenti di quotidianità capaci di rendere speciale ogni giorno. Le risposte che trova hanno il sapore dei baci a dodici anni, di cipolle tagliate senza lacrime, di abbracci spiati alle fermate degli autobus, sorrisi che portano il buongiorno, canzoni che ti accompagnano a casa pedalando nella notte. Una serie di «memorabili casualità» per cui vale la pena vivere: perché ogni giorno può contenere il senso di una vita, basta solo farci caso. Con un’autentica originalità di scrittura, ironia e sensibilità, Massimo Vitali ci accompagna in un viaggio che trasforma il quotidiano in felice spiazzamento e la malinconia in una fonte di grazia necessaria.

L’AUTORE

Massimo Vitali è nato e vive a Bologna. Ha pubblicato per Fernandel Editore i romanzi L’amore non si dice e Se son rose; da quest’ultimo sono state tratte due pièce teatrali ed è attualmente in corso la realizzazione di un lungometraggio.
Insegna scrittura creativa, promuove progetti didattici nelle scuole e conduce un programma radiofonico intitolato “Ufficio Reclami”, dove accoglie le lamentele di tutti, compresi i lettori dei suoi romanzi.

Presentazione del libro di Stefania Carini, edito da Sperling &Kupfer, una playlist d’amore trascinante: parte da una nota e arriva fino a quel suo like su Facebook che ci fa sperare chissà cosa. La musica è una chiave universale per viaggiare nella nostra storia amorosa e nel nostro immaginario sentimentale. Funziona così per tutti noi: le canzoni parlano ai nostri cuori, e rispecchiano e amplificano gli amori passati, presenti e perfino futuri. Sono una meravigliosa educazione sentimentale in cui riconosciamo un pezzo di noi, di quel che siamo o che avremmo potuto essere. Sanno intercettare i nostri dubbi e fornirci illuminanti risposte. Danno sfogo al nostro sentimento, e non importa se siamo stonati. Questo libro brillante e divertente ci propone un itinerario emotivo tra ventisei canzoni che hanno plasmato l’immaginario amoroso di varie generazioni, tra Festival di Sanremo, videoclip di MTV, ascolti in streaming. Tutti noi siamo legati a queste canzoni: appena parte la musica le sentiamo con ogni senso, e riscopriamo un ricordo, una verità, una connessione. Da Tiziano Ferro a Jovanotti, da Francesco De Gregori a Carmen Consoli, da Eros Ramazzotti ad Arisa, le canzoni, le mode, i fenomeni che ci hanno cambiato, ci hanno insegnato qualcosa di noi e del mondo, ci hanno fatto cantare a squarciagola l’amore in tutte le sue fasi, dalle più crudeli alle più belle fino alle più assurde.
Stefania Carini, giornalista e critico televisivo, è docente all’Università Cattolica di Milano. Scrive per il Corriere della Sera, per il quale cura le rubriche video TvUsa e Web Stories. Oltre a collaborare con diverse testate, è autrice di Mainstream (Rai 4), programma dedicato a telefilm e serie web. Tra i suoi documentari Televisori (Sky Arte, 2014), firmato con Marta Cagnola. È stata critico televisivo per Europa. Tra le sue pubblicazioni Il testo espanso (2009).
@StefaniaCarini
In collaborazione con la libreria Le Mille e Una Pagina di Mortara

LA STORIA APPASSIONANTE DI UN UOMO CAPACE DI CREARE UN MITO. UNA VITA ILLUSTRE, QUELLA DI GIUSEPPE BORSALINO, CUI QUESTO ROMANZO RENDE GIUSTIZIA, POGGIANDOSI SALDAMENTE SULLA RICERCA STORICA MA SPINGENDOSI A IMMAGINARE IL SUO MONDO INTERIORE.

Un bambino osserva il gioco misterioso della nebbia sulla pianura piemontese e ascolta, rapito, una storia. Sua madre gli racconta di un ragazzino che, in quei luoghi, oltre cento anni prima, sognava di conoscere il mondo ed entrare nella Storia. Il suo nome era Giuseppe Borsalino. Nato in provincia di Alessandria, in una famiglia umile, ebbe il coraggio di fuggire. Apprese il mestiere di cappellaio da un artigiano locale, ma si avventurò oltre confine, tentando la fortuna in Francia con pochi spiccioli in tasca, per affinare la tecnica e nutrire il suo innato gusto del bello. Intuì subito l’importanza dei contatti e delle relazioni internazionali, ma non dimenticò mai le sue origini, e fu proprio una volta tornato a casa, insieme alla famiglia, che fondò l’impresa omonima. Quella di Borsalino è anche la storia di un precursore. Fu tra i primi a esportare il Made in Italy nel mondo, al punto che il suo nome è ovunque sinonimo di stile ed eleganza. Memore della povertà e dei sacrifici patiti, ebbe sempre a cuore i diritti dei suoi operai, in un’epoca in cui la tutela dei lavoratori non era ancora una priorità. La sua parabola va di pari passo con l’affresco vivace di un’Italia lontana, quella dell’Ottocento, alle prese con un’identità unitaria ancora da costruire e con i primi, timidi sussulti di tecnologia e modernità.

L’AUTRICE

Rossana Balduzzi Gastini è nata nel 1963 ad Alessandria, dove vive tuttora con il marito e i figli. Laureatasi al Politecnico di Milano, per anni ha esercitato la professione di architetto. Ha esordito come scrittrice con i thriller Life on loan e Covered (Betelgeuse Editore), di cui sono stati già acquisiti i diritti tv.

 

 

Nel mondo moderno, sempre più preso da “frenesie” e “novità”, i prodotti agroalimentari ed in particolare quelli tipici si sono ritagliati uno spazio importante. Per questo la valorizzazione del patrimonio agroalimentare è una delle vere ricchezze italiane. Cibo e vino sono l’espressione culturale di un territorio: in cucina c’è storia, tradizione, civiltà. In questo libro Carlo Aguzzi ci guida in un percorso che, partendo dalla storia di un paese, ci porterà ad assaporare i piatti ed i sapori di un tempo, per guidarci verso i “santuari del gusto”.

L’AUTORE

Sommelier, appassionato di storia e di cucina, Carlo Aguzzi è uno dei più apprezzati e validi conoscitori del panorama agroalimentare del nostro territorio.  La sua attività non si limita però al territorio pavese, ma ha un respiro internazionale: ha infatti rappresentato l’Italia al parlamento europeo di Strasburgo nel 2004, in occasione dei brindisi ai nuovi ingressi all’interno dell’Unione, ed è stato Cicerone nel corso di serate enogastronomiche con prodotti pavesi a Varsavia (Polonia), in Lituania (proponendo abbinamenti tra vini oltrepadani e piatti locali) e in Germania.